Giornata della memoria dei Caduti dell’Intelligence

22 Marzo 2020

Il messaggio del Presidente del Consiglio dei Ministri ai familiari dei caduti

In questa Giornata della Memoria dei Caduti del Comparto intelligence (PDF 199 kB) , desidero, prima d’ogni cosa, esprimere ai familiari dei quattro Caduti che oggi vengono commemorati la mia più profonda e sincera vicinanza umana, che precede quella istituzionale legata al mio ruolo di responsabile politico dell’Intelligence nazionale.

Vorrei ricordare personalmente i loro nomi, per non far mancare il mio contributo affinché rimangano per sempre scolpiti nella memoria di tutti i cittadini italiani: Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria, Pietro Antonio Colazzo. Quattro ammirevoli servitori dello Stato ai quali tutti siamo e saremo perennemente uniti, sia nel ricordo, che in un inestinguibile debito di gratitudine per il sacrificio estremo al quale sono andati incontro.

E’ dunque profondamente partecipe ed affettuoso l’abbraccio nel quale stringo la Signora Giuseppina, la Signora Rosa, la Signora Francesca, la Signora Stefania, i loro figli e nipoti, i loro parenti, che hanno vissuto lo strazio indicibile di una perdita tanto drammatica, quella delle persone loro care che hanno perso la vita operando nell’interesse della Nazione a migliaia di chilometri di distanza dalla famiglia: Vincenzo Li Causi in Somalia, Nicola Calipari in Iraq, Lorenzo D’Auria e Pietro Antonio Colazzo in Afghanistan. 

E’ ammirevole che i loro colleghi per primi non li abbiano mai dimenticati ed avvertano costantemente la necessità di onorarli. So che tutte le donne e gli uomini del DIS, dell’AISE e dell’AISI vivono questa ricorrenza con grande intensità emotiva e con partecipazione collettiva. 

Di questo, sono loro davvero grato e guardo a tale sensibilità come ad una riprova ulteriore che la struttura cui appartengono non si caratterizza solamente per abilità, professionalità e competenze: è anche molto di più, è una comunità che, nel suo agire, è guidata dai valori da cui è permeata e che non smette mai di testimoniare in prima persona gli ideali più alti dell’etica costituzionale e repubblicana. 

Alla forte commozione odierna, si unisce il ricordo assai vivo della Parete della Memoria situata nel salone d’ingresso della sede unitaria di Piazza Dante. E’ un angolo immediatamente distinguibile per chiunque varchi la soglia di quel Palazzo. Ogni visitatore, e con lui ogni cittadino italiano, saprà che l’Intelligence ha portato a compimento il suo cammino verso l’unitarietà e verso la sua attuale, moderna fisionomia istituzionale anche e soprattutto in memoria del sacrificio di coloro i quali anteposero la loro Patria alla loro stessa vita. 

E’ scritto, in quella Parete, che la vera luce per il cammino futuro della nostra Intelligence è il rispetto per il loro esempio. Che l’essenza del bene della Nazione si rinviene nei valori che hanno incarnato. Che la speranza per il nostro futuro risiede nella loro testimonianza di vita. 

Ricordo anche che, così come, nel cuore di Forte Braschi, sorge una Stele commemorativa che si pone quale nobile tratto identitario di quel complesso architettonico, al tempo stesso quella Parete è volutamente trasparente, a sottolineare che il DIS, l’AISE e l’AISI lavorano nella dovuta riservatezza, ma senza che questa possa mai essere confusa con l’opacità, del tutto estranea alla cultura ed all’operato dell’Intelligence del nostro Paese.    

E’ doveroso prendere le mosse dall’infinita devozione di tutti noi per il lascito valoriale di chi non è più con noi per continuare, con convinzione e determinazione ancora maggiori, a presidiare la nostra democrazia, a difendere le sue componenti costitutive, a tutelare il Sistema Paese. 

La nostra Intelligence si distingue anche per il capitale di fiducia che i cittadini nutrono nei suoi confronti, costruito e consolidato nel tempo. 

E’ altresì patrimonio del Paese il fatto che i nostri Organismi informativi si collochino ai massimi livelli nel panorama internazionale, quanto a credibilità, efficacia operativa, nonché capacità di interlocuzione, collaborazione ed interscambio informativo negli specifici canali e formati. 

Ne sono personalmente testimone, nella mia funzione di primo responsabile dell’azione di Governo. Va ricordato che tali risultati sono anche il frutto della preziosa eredità morale dei Caduti dell’Intelligence. 

Il Comparto, peraltro, pone grande attenzione ai giovani, ai quali si rivolge con iniziative di comunicazione, di formazione e di reclutamento dei migliori talenti. 

E’ importante che tutti, ed i giovani più di tutti gli altri, comprendano sino in fondo il valore sconfinato delle vicende esemplari che oggi ricordiamo: sono certo che nelle loro menti vi è terreno fertile per esserne indotti a svolgere il servizio allo Stato con massima responsabilità, convinto senso del dovere, attaccamento disinteressato al lavoro.  

Di tali qualità vi è assoluto bisogno, tenuto conto che, a fronte della crescente diversificazione e sofisticazione della minaccia, i compiti che il Governo assegna all’Intelligence vanno ampliandosi considerevolmente.  

Ed a dar prova delle medesime qualità occorre spronare chiunque sia chiamato ad agire per il bene comune. 

Oggi rendiamo omaggio a quattro uomini valorosi che per la vita intera hanno coltivato con rigore e dignità l’orgoglio della discrezione e dell’anonimato, fieri di null’altro che della loro abnegazione al servizio, che nel loro caso li ha portati al sacrificio estremo. 

E’ un omaggio che ogni anno culmina in questa ricorrenza, ma che deve rimanere cifra della quotidianità. Se ho esperienza diretta che effettivamente lo è per tutto il personale del Comparto, è parimenti fondamentale che questa Giornata della Memoria valichi l’alveo dell’Intelligence e che nessuno in Italia dimentichi mai i nomi dei Caduti che vengono celebrati ogni 22 marzo.

Il loro esempio, nell’essere testimonianza personale di lealtà alle Istituzioni nella sua forma più pura, serva a rammentare a tutti che l’etica pubblica è e deve essere sinonimo di discrezione, riserbo, integrità, legalità, coraggio individuale. In altre parole, della fede nei principi della Costituzione quale unica bussola per misurarsi con le difficoltà e le sfide del tempo che si vive.   

Cari familiari e congiunti, cari appartenenti al DIS, all’AISE ed all’AISI, questa Giornata per me è foriera di un’emozione particolarmente intensa, che non si esaurirà oggi.

Vi assicuro che considero un privilegio la possibilità di farmi messaggero di quel che Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria, Pietro Antonio Colazzo sono stati, dei loro nomi e volti cui riserverò sempre un posto speciale nella mia mente e nel mio cuore.

E’ un pensiero di ammirazione, dolore e gratitudine che non è certo episodico.  Mi accompagna costantemente e riaffiora con un particolare afflato di vicinanza e partecipazione in questa Giornata della Memoria, dal significato così solenne ed al tempo stesso così intimo e familiare. 

Sono questi i miei sentimenti più sinceri e, non ho dubbi, lo sono di tutti gli italiani: lo dobbiamo ai Caduti dell’Intelligence ed ai loro familiari, lo dobbiamo a quanti oggi operano in quella comunità di servitori dello Stato, lo dobbiamo al nostro Paese, il cui nome le meravigliose persone perbene che oggi commemoriamo hanno saputo tenere così alto. 

Ancora grazie, ancora un forte abbraccio a tutti. 

Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Giuseppe Conte

Tag: ,

Categoria: Archivio notizie

Su