CASD: inaugurazione del nuovo anno accademico

31 Ottobre 2018

Il prefetto Pansa all'apertura dell'anno accademico del CASD

Si è svolta alla presenza del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, la cerimonia di apertura dell’Anno Accademico 2018 del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), che segna l’inizio ufficiale della 70a Sessione dell’Istituto Alti Studi per la Difesa e del 21° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze.

“L’Italia ha sempre dato forti segnali di voler intraprendere il cammino verso una reale integrazione europea nel campo della Difesa. In questi anni sono stati compiuti importanti passi in avanti, molti di più di quelli fatti nei sessant’anni precedenti e finalmente iniziamo a vedere i frutti del nostro lavoro, tanto da poter affermare che oggi stiamo assistendo a un nuovo corso dell’Unione Europea. Ma è chiaro che bisogna fare molto di più, perché siamo tutti consapevoli degli enormi vantaggi che deriverebbero da un approccio condiviso al tema della Difesa europea, non solo in termini di sicurezza e stabilità, ma anche in termini di rafforzamento del legame transatlantico”. Ad affermarlo il Ministro Elisabetta Trenta, nel suo intervento all’inaugurazione del nuovo anno accademico del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD). Dopo aver salutato i frequentatori italiani e stranieri, il Ministro ha illustrato i numerosi teatri nei quali l’Italia interviene per contribuire al consolidamento di difficili processi di pace ed il forte contributo alla lotta al terrorismo.

Alla cerimonia svolta a Palazzo Salviati ha preso parte il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano che, prima di dichiarare aperto l’anno accademico, ha rimarcato la necessità di perseguire una sinergia tra gli Stati dell’Unione Europea, così come la cooperazione tra UE e NATO. Presenti, inoltre, il Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa, Generale di Corpo d’Armata Massimiliano Del Casale ed il Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), Prefetto Alessandro Pansa, che ha tenuto una lectio magistralis sul tema “La sicurezza nazionale, innovazioni e nuovi limiti”. 

Quella cibernetica “è la minaccia paradigmatica del nostro tempo. È il risvolto negativo del cambiamento e il portato deviante dell’innovazione, che chiama l’intelligence a confrontarsi non soltanto con la minaccia alle reti, ma con il fatto che ciò che l’uso dei sistemi e delle reti consente può diventare una minaccia molto più grave di per sé: che ci impone di attrezzarci a sufficienza per difenderci”, ha detto il direttore del DIS Alessandro Pansa. La sicurezza nazionale cibernetica “include quei processi e sistemi informatici, appartenenti alle relative organizzazioni, la cui violazione o interruzione potrebbe portare ad una minaccia alla sicurezza nazionale. È impossibile tutelare l’interesse nazionale se quei processi e quei sistemi non adottano misure volte a tutelare la loro sicurezza cibernetica”. Si parla, ha sottolineato il Direttore generale, “delle aziende coinvolte nella gestione degli interessi che dobbiamo tutelare, ma anche quelle che offrono ai gestori di tali interessi servizi o forniture”. E queste aziende dovrebbero rientrare nel perimetro della sicurezza nazionale cibernetica. “È un’opportunità per proteggere gli interessi del nostro Paese. Se creiamo un sistema sicuro diventerà anche più attrattivo”.

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