Governata, per definizione, dal canone della riservatezza, l’intelligence è frutto dell’operato di donne e uomini che hanno scelto di servire il proprio Paese rinunciando in premessa a riconoscibilità e ribalte. Un lavoro silenzioso a tutela della sicurezza nazionale, e dunque di tutti gli italiani, che solo di rado guadagna gli onori della cronaca e che pure richiede in ogni momento dedizione e sacrificio. Talora il sacrificio della propria vita. È per perpetuare il ricordo di quanti hanno svolto il proprio dovere al servizio della collettività, senza esitare di fronte al pericolo, che la Comunità intelligence italiana ha varato, in occasione della Giornata della Memoria dei Caduti dell’Intelligence del 2021, un premio letterario dedicato alla figura di Pietro Antonio Colazzo, rimasto vittima di un attacco Taliban perpetrato a Kabul nel febbraio 2010. Un’iniziativa, concepita nell’ambito delle attività di promozione e diffusione della cultura della sicurezza, che ha chiesto ai partecipanti di immaginare, nella forma di un racconto breve o di un soggetto originale, il percorso umano e professionale che ha portato il funzionario dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna ad incontrare il suo destino nella Capitale afghana. Quella che segue è una selezione di frasi, tratte da alcune delle opere partecipanti e liberamente associate, che nel loro insieme danno conto di come la creatività degli autori sia riuscita a catturare la personalità del Collega caduto, i passaggi ed i luoghi salienti della sua storia e della sua formazione ed i valori cui “Piero” – come Colazzo era noto ad amici e colleghi – ha improntato la propria vita, consegnando a noi tutti un lascito prezioso ed un altissimo esempio di valore ed abnegazione. Ne emerge una testimonianza a più voci che è, insieme, un omaggio all’estremo sacrificio di Pietro Antonio Colazzo ed una toccante riflessione sulle vicende dell’Afghanistan.
PREMIO ANTONIO COLAZZO
28/04/2023
caduti